sabato 10 maggio 2014



Route 66


"La Route 66 è la principale strada migratoria. La 66, lungo sentiero d'asfalto che attraversa la nazione, serpeggiando dolcemente su e giù per la carta, dal Mississipi a Bakersfield, attraverso le terre rosse e le terre grigie, inerpicandosi su per le montagne, superando valichi e planando nel deserto terribile e luminoso, e dopo il deserto di nuovo sulle montagne fino alle ricche valli della California. La 66 è il sentiero di un popolo in fuga, di chi scappa dalla polvere e dal rattrappirsi delle campagne, dal tuono dei trattori e dal rattrappirsi delle proprietà, dalla lenta invasione del deserto verso il Nord, dai turbinosi venti che arrivano ululando dal Texas, dalle inondazioni che non portano ricchezza alla terra e la depredano di ogni ricchezza, residua. Da tutto ciò la gente è in fuga, e si riversa sulla 66 dagli affluenti di campagna. La 66 è la strada madre, la strada della fuga. La 64 da Clarksville, Ozark, Van Buren e Fort Smith, fino all'Arkansas. E tutte le strade che portano a Oklahoma City: la 66 che scende da Tulsa e la 270 che sale da McAlester. La 81: da Wichita Falls a sud e da Enid a Nord. Edmond, McLoud, Purcell. La 66 per uscire da Oklahoma City; El Reno e Clinton sulla 66 andando verso ovest. Hydro, Elk City, Texola...e finisce l'Oklahoma. La 66 attraverso il corridoio del Texas: Shamrock e McLean, Conway e Amarillo la gialla, Wildorado e Boise...e finisce il Texas. Tucumcari e Santa Rosa, poi su per le montagne del New Mexico. E ora le catene montuose. Holbrook, Winslow e Flagstaff tra le vette dell'Arizona. Poi il grande altopiano che scorre come un'onda di terra.  Ashfork e Kingma e di nuovo montagne rocciose, dove l'acqua va comprata a caro prezzo. Poi lasciate alle spalle le vette dell'Arizona tormentate dal sole, ecco il Colorado, con gli argini verdi di giunchi...e finisce l'Arizona. La California è proprio al di là del fiume, con una graziosa cittadina per cominciare. Needles, sul fiume. Ma il fiume non è di casa in questa zona. Da Needles si sale e si scavalca una cima riarsa e dall'altra parte c'è il deserto. E la 66 attraversa il deserto terribile, dove la distanza pulsa e il centro dell'orizzonte è tarpato dall'incombere di montagne cupe. Finalmente ecco Barstow, e poi ancora deserto fino al sorgere di altre montagne, stavolta montagne buone, e la 66 vi serpeggia dentro. Poi all'improvviso un valico e sotto c'è la bella vallata, sotto ci sono i vigneti e gli aranceti e le piccole case,e in lontananza una città. E...oh, buon Dio, è finita." (pag.165-166)




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